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Trasporto scolastico negato ai bambini di etnia Rom

Pubblicato: mercoledì, 21 settembre 2016 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Anche quest’anno, come lo scorso anno, la scuola comincia per quasi tutti i bambini, gli esclusi sono i bambini residenti al “Campo Nomadi” di Borgo Arpinova che non possono raggiungere le loro scuole perché non è attivo, solo per loro, il servizio scuolabus. A tutti gli altri bambini, appartenenti a qualsiasi etnia e residenti in città o nelle altre borgate, il servizio di scuolabus è stato assicurato sin dal primo giorno di scuola.

Anche quest’anno, come lo scorso anno, i “servizi sociali” del Comune di Foggia, non hanno provveduto ad assicurare il servizio di “mediazione culturale” per l’accompagnamento a scuola di bambini italiani, figli di genitori italiani, che hanno la sventura di abitare in una località distante oltre 12 chilometri dalla città e che non è più servita dal trasporto pubblico del Comune di Foggia.

Come si vive in quel “Campo Nomadi” lo abbiamo più e più volte denunciato come lo ha ben descritto, in varie note, il Dirigente dei “servizi sociali”: un pozzo nero che tracima liquami; condotte idriche che hanno una portata insufficiente per una borgata abitata da cinquecento persone; un servizio di raccolta dei rifiuti che “lascia a desiderare”; condizioni igieniche indegne di una società civile.

Si può parlare di discriminazione razziale? Pensiamo di sì perché, Ai sensi dell’art. 43 del d. lgs. n. 286/1998, è considerato discriminatorio ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza, l’origine o la convinzione religiosa ed è evidente che i bambini residenti al “Campo Nomadi” siano soggetti a discriminazione nel fruire di un servizio, lo scuolabus, diversamente organizzato, è evidente che il mancato servizio, obbligatorio per i Comuni, comporti il venir meno al diritto allo studio per chi è in età “d’obbligo scolastico” come è evidente che nel Campo risiedano esclusivamente persone di una ben precisa etnia. Ricordiamo che per definire “discriminazione razziale” quanto non assicura il Comune di Foggia  non deve ricorrere necessariamente la volontà di discriminare ma basta che il fatto, o meglio il non fatto, abbia l’effetto di produrre discriminazione e perdere giornate di scuola pregiudica la possibilità di poter superare l’anno scolastico per superamento dei giorni di assenza ammessi (il famoso “quarto delle assenze”).

Aspettando che l’amministrazione comunale provveda ad assicurare celermente il dovuto servizio di scuolabus non ci resta che illustrare alle autorità preposte quanto non ha fatto il Comune di Foggia per assicurare il diritto allo studio chiedendo loro di intervenire con sollecitudine.

                                                                            Vincenzo Rizzi      Consigliere Comunale A.L.

                                                                            Marcello Sciagura Consigliere Comunale IdV

                                                                            Giorgio Cislaghi per Alternativa Libera Foggia

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